I consigli su come affrontare lo stress visivo digitale

La sindrome da visione al computer è l’affaticamento causato dall’uso prolungato di schermi elettronici. Spesso coinvolge coloro che sono soliti trascorrere più di 7-8 ore al giorno davanti ad uno schermo e, solitamente, i primi sintomi si manifestano da 1 a 3 anni dopo l’esposizione.

Le cause – Come si presenta lo stress visivo digitale?

I nostri occhi infatti, oggi devono imparare a gestire nuovi intervalli di spazi per abituarsi alla distanza alla quale teniamo i dispositivi digitali, che è inferiore rispetto a quella di un giornale o un libro. Inoltre, sono sempre più costretti a mettere a fuoco diverse distanze. Questa situazione impone uno sforzo spesso troppo grande, e di conseguenza sempre più persone lamentano problemi alla vista o alla salute.

I nostri occhi devono alternare costantemente tra la visione da vicino a quella da lontano, mettendo a fuoco prima oggetti lontani e poi display piccoli, in cui sono condensate molte informazioni scritte in caratteri piccoli. Questo mette in grande difficoltà il muscolo ciliare e il cristallino, che devono continuamente adattarsi per assicurare una visione nitida. A partire dai 30 anni questi sforzi possono provocare stress visivo digitale o, come la chiamano gli esperti, “sindrome da visione al computer”.

Azioni quotidiane per non perdere di vista la salute dei tuoi occhi

È consigliabile una buona notte di sonno, l’utilizzo di impacchi refrigeranti, e la ginnastica oculare che è sicuramente un buon alleato preventivo.

C’è un’ampia letteratura relativa all’ergonomia (che migliora la qualità del lavoro, e non solo, fornendo preziose indicazioni su postura, posizionamento degli schermi, ecc.): qui ci soffermiamo su una tecnica specifica per ridurre l’affaticamento oculare.

Si tratta della tecnica 20-20-20.

Il dott. Brian Chou1, optometrista, si è preso la briga di indagare quale fosse l’origine di questa popolare regola.  Sfruttando in modo ingegnoso il motore di ricerca Google scopre che l'”inventore” di questa regola è il suo collega Jeffrey Anshel, che negli anni ’90 la crea per dare una guida semplice ai suoi pazienti che lamentavano affaticamento oculare legato all’uso del computer.

Cosa suggerisce quindi la regola 20-20-20?

Suggerisce di interrompere l’utilizzo dei dispositivi ogni 20 minuti e, durante la pausa, guardare
per 20 secondi oggetti distanti 20 piedi (circa 6 metri).

Uno stile di vita sano, le giuste accortezze e del tempo trascorso all’aria aperta sono fondamentali per contribuire alla salute oculare. Il succo di mirtillo per esempio è un prezioso alleato dei nostri occhi, perché contiene antiossidanti. Mentre le cattive abitudini alimentari, con scarso apporto di calcio, vitamine e minerali possono favorire la progressione di problematiche oculari.